Il livido sta nel cuore,non nella pelle.
"Passai giorni di angoscia. La ferita non era profonda,ma era incisa di netto. Un taglio perfetto diritto nel petto. Il cuore pulsava continuamente. Il pensiero di te,incancellabile,era dentro di me. Non passavo una notte in cui non speravo di rivederti ancora. E il sogno e il desiderio erano sempre piu intensi,incontrollabili,inaccettabili,insostenibili. Nel mio piccolo sapevo che per quanto ti avessi continuato a pensare non saresti comunque apparso. Eri troppo impegnato a cucire la voragine del mio cuore.Immaginavo il dondolio assente della sedia accanto al mio letto. Tu seduto in una deliziosa posa. Sempre perfetto. Nella tua semplicità. Ti osservo,ti guardo,non posso trovare nessun altro in grado di sostituire la tua essenza. Mi inebri la giornate anche se non ci sei. Riempi i vuoti. Mi fai male e mi rendi felice. Mi fai bene,e mi provochi spasmi di pianto. Ogni lacrima che vedi colare sul mio viso,è un granello del mio cuore che si sgretola e ti ama,e ti venera,e ti adora,e ti desidera.E tu forse te ne accorgerai solo quando venendomi a trovare ancora una volta,noterai che di me non resta altro che un granello. L'ultimo dei tanti caduti e dissolti nel nulla.
Quando torni,angelo mio?".
Ti colpisce,cresce e si diffonde. E la macchia diventa gialla e trema di dolore.
se sono angeli non tornano...semplicemente perchè non se ne vanno mai
RispondiEliminagià.
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