lunedì 8 febbraio 2010

Dio e Il Comune Mortale

E' buffo come in questo periodo nonostante tutto stia dando sei esami,che palle che sono con questi sei esami vero?Nomino la parola esami 10 volte in ogni post da un mese.Comunque dicevo che è buffo il fatto che nonostante tutto questi esami(eccola un 'altra volta) abbia altro a cui pensare. Qualcosa di piu importante,piu problematico. Innanzitutto proprio oggi ho intravisto una lacerazione nel mio cuore. Un taglio. In realtà i tagli già c'erano. Erano tanti e dolorosi,ma oggi ne ho visti altri. Altri ai quali come quelli vecchi,so dare una vera,reale,autentica amara spiegazione. Tutto è cominciato piu di un anno fa. Un amico in comune,un messaggio su myspace,passioni in comune,nascita di un amicizia. Fin qui tutto ok. Ma io dentro di me sentivo qualcos'altro. Qualcosa che andava oltre l'amicizia...sentivo che lui mi piaceva. La lontanza ci ha sempre divisi. Sempre. Oggi dopo piu di un anno ho capito che veramente non siamo compatibili. Io odio il male che mi sta facendo. Lo odio per quello che si ostina a non capire,per il suo finto vittimismo,per la parte che sta recitando benissimo. Il soggetto in questione è l'oggetto di alcuni post precedenti. Sempre lui. Ecco,sto passando settimane di inferno,nelle quali lui prova a parlarmi,e io lo ignoro senza neanche leggere i suoi messaggi. Oggi per puro caso mi imbatto per sbaglio nella finestrella msn da lui aperta. E leggo cio che non dovevo leggere...la frase che mi sta portando alla completa rassegnazione che purtroppo stupido è chi stupido ci nasce. Come lui.Temo di avere piu palle di lui. Non so se questa considerazione potrebbe essere a mio vantaggio nella conquista di Brian Molko. Sta di fatto che il mio caro amico,ora non è piu un caro amico. E' un estraneo. Per lui non provo piu niente che non sia pressappoco vicino alla pena o alla compassione. Non voglio eliminarlo completamente dalla mia vita,ma guardando il nostro percorso insieme,sento che tutto quello che avevamo costruito era in qualche modo finto,o forse instabile. Sta di fatto che ora,per me,è distrutto e non potrà piu rinascere. Il problema è che il palazzo è catastroficamente crollato dentro di me;ingenuamente credo che lui possa ancora intravedere i vetri delle finestre. Per me sono un mucchio di macerie,tutte accumulate dentro di me. E pesano.E fanno male. E nessun operaio viene a spalarle via. L'unica cura sarebbe bruciarle con un bel po di alcol puro e fare della combustione il fumo del mio disprezzo verso colui che tanti problemi mi ha creato ma che a fatti conclusi non mi ha dato nulla,se non disperazione.Allora sono queste le esperienze della vita che mi fanno riflettere. Vale veramente la pena dannarsi l'anima per un comune mortale,quando ci si può dannare l'anima per un Dio?Risposte chiare e precise sono stagliate nella mia mente.
Il comune mortale ti confonde,ti seduce,ti possiede e se ne va. Non ti lascia niente,se non qualche caloria bruciata e una piccola soddisfazione.
Il Dio,che non è comune,ma unico,speciale e meraviglioso,ti fa disperare,ti persuade a suon di note,ti corteggia e ti seduce. Non ti vuole come il comune mortale,perchè a differenza di quest'ultimo,lui ne puo avere tante come te. Ma ti fa sentire importante anche solo per una sera. Ti guarda come il comune mortale non fa,perchè lo sguardo di Dio è lo sguardo di colui che sta sopra ogni persona in un preciso istante. Il comune mortale non ti richiama al numero di cellulare che tu accuratamente gli hai lasciato. Dio ti manda un email,e tu la leggerai con sorpresa perchè non ti ricorderai di avergliela scritta da qualche parte. Dio ha mille fonti informative. Il comune mortale no. Dio non si accontenta Mai,per questo tira fuori il meglio di se e il meglio di te. Il comune mortale è incapace,si arrende,si abbatte,demorde,affonda. Dio non conosce livello sottostante il mare.
Io sono io,tra il comune mortale e Dio. Dopo le constatazione sopra elencate mi chiedo se sia ancora possibile anche solo un minimo dubbio nella mia testolina. E' evidente che il mio cervello ha ancora qualche maceria che non è crollata. Ma manca poco al crollo definitivo,e sarà Dio a prevalere,perchè chiunque preferisce una gioia breve ma intensa ad una sofferenza lunga e prolungata.
Dio concede la prima,il comune mortale ti imprigiona nella seconda.
E così va la vita...

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